72mila apicoltori eroi si battono contro concorrenza e clima
Mondo Uci - 8 Nov 2024
Aumento dei costi di produzione a fronte di riduzione dei prezzi all’ingrosso, concorrenza spietata di mieli esteri di scarsa qualità, ma anche e soprattutto, una fortissima esposizione ai cambiamenti climatici. Sono questi i problemi che affliggono i 72mila gli apicoltori oggi in Italia, tra professionali e coloro che producono per autoconsumo, con oltre 1 milione di alveari.
La situazione in Italia
Un settore che conta oltre 22mila aziende agricole, con un trend in continua crescita, visto che il censimento dell’Istat del 2020 ha registrato un aumento del 57% di alveari rispetto al 2010. E’ quanto emerge dal “Rapporto CreaApi e Miele: opportunità, potenzialità e minacce per una filiera essenziale”, nell’ambito delle attività delle Rete Rurale Nazionale. Un patrimonio produttivo che nel 2022 ha raggiunto 23mila tonnellate, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, quando si era fermato a 12.450 tonnellate, che comunque resta insufficiente rispetto alla domanda, per cui le importazioni raggiugono le 26.500 tonnellate per un valore di 100,8 milioni.
Le aziende apistiche
Secondo il rapporto, oltre la metà delle aziende apistiche si concentra nelle regioni del Centro Nord, mentre quelle meridionali sono numericamente inferiori, ma mediamente più grandi, anche se con dimensioni molto piccole di Superficie agricola utilizzata (oltre il 50% non arriva a 1 ettaro). Nel 74% di casi si tratta di aziende con un orientamento produttivo misto, che comprende sia attività di coltivazione che di allevamento. Un comparto che può contare, in questi ultimi anni, su una crescente attenzione. Alla filiera con la programmazione 2023-2027 sono stati destinati oltre 83,8 milioni di euro, per il 30% stanziate dalla Pac (25,1 milioni e per il 70% (58,6 milioni) cofinanziate con risorse nazionali. L’Italia può contare su 30 varietà di mieli uniflorali e diversi millefiori, fortemente caratterizzati sul territorio.