Opzione Donna: le novità del 2024
Previdenza - 15 Mag 2024
Attraverso la Legge di Bilancio 2024 sono arrivati alcuni cambiamenti anche per Opzione Donna, la misura che permette di andare in pensione anticipatamente alle lavoratrici, che appartengono alle categorie specificate attraverso la Manovra 2023:
- donne licenziate o dipendenti di aziende che abbiano aperto un tavolo di crisi con il competente ministero;
- lavoratrici con una disabilità pari o superiore al 74%; caregiver che assistono da almeno sei mesi delle persone disabili conviventi, con disabilità in situazione di gravità in base alla Legge 104 del 1992.
In questo caso cambia il requisito anagrafico per andare in pensione: nel 2023 erano sufficienti 60 anni, adesso ne servono 61. Rimane fermo il requisito contributivo di 35 anni. Per il 2024 è prevista la riduzione del requisito anagrafico di un anno nel caso in cui si ha un figlio. Che diventano due se si hanno più figli.
Nuovi requisiti anagrafici
Attualmente con l’ultima proroga l’opzione è disponibile alle lavoratrici dipendenti o autonome in possesso di un’età anagrafica di 61 anni al 31 dicembre 2023 unitamente ad un minimo di 35 anni di contributi. Il requisito anagrafico viene ridotto di un anno per ciascun figlio entro un massimo di due anni.
L’accesso, tuttavia, a differenza del passato non è più «libero» ma condizionato dalla presenza di alcuni requisiti «soggettivi». Occorre, in particolare, trovarsi in almeno uno dei seguenti profili:
- assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;
- avere una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74 per cento;
- essere lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa di cui all’articolo 1, comma 852, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
In quest’ultimo caso, peraltro, il requisito anagrafico è ridotto di due anni a prescindere dal numero dei figli. Per questa tipologia di prestazione resta in vigore la cd. finestra mobile secondo la quale l’assegno viene erogato dopo 12 mesi dalla maturazione dei predetti requisiti per le dipendenti e 18 mesi per le autonome.
Chi sono le destinatarie
Possono fruire di Opzione Donna anche le lavoratrici
- che hanno maturato i requisiti vigenti prima della legge n. 197/2022 e cioè 58 anni (59 anni le autonome) e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 (cfr: Messaggio Inps 169/2022) senza il rispetto di alcuna condizione soggettiva.
Si rammenta, infatti, che sono ammesse al pensionamento anticipato anche coloro che, avendo maturato i requisiti sopra esposti in tempo utile per l’accesso al regime, presentino domanda successivamente alla scadenza del regime opzionale (il cd. principio della cristallizzazione del diritto a pensione).
Ciò significa, pertanto, che una lavoratrice che ha raggiunto i requisiti sopra descritti entro il 2021 mantiene la possibilità di prepensionarsi anche successivamente al 31 dicembre 2022 o, comunque, dopo la data di apertura della finestra mobile a prescindere dalle restrizioni imposte dal legislatore successivamente.
A tal proposito si rammenta che, secondo il messaggio inps 9231/2014, è possibile esercitare l’opzione anche successivamente al mese in cui maturano i requisiti anagrafici e contributivi (ad esempio al momento della presentazione della domanda di pensione).