Coronavirus: visite ai congiunti e chiarimenti di Palazzo Chigi

primo piano - 30 Apr 2020

Per congiunti si intende “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. È quanto ha dovuto chiarire il presidente Conte aggiungendo anche che lo stesso chiarimento verrà formalizzato con risposta ufficiale nelle Faq e con una circolare nelle prossime ore in modo da dissipare ogni dubbio in merito all’art 1 del nuovo DPCM che allarga le maglie degli spostamenti a partire dal 4 maggio 2020.

Stando ai dati disponibili la parola “congiunti” ha toccato picchi altissimi di ricerche nella rete volte a dissipare i dubbi degli internauti sulle visite a persone possibili dalla prossima settimana. Dal 4 maggio secondo quanto stabilisce il nuovo DPCM si potrà far visita non solo a:

  • genitori
  • figli
  • nonni
  • nipoti
  • consanguinei o persone a cui si è legati giuridicamente
  • a qualsiasi persona alla quale si sia legati da una relazione affettiva stabile come indicato nel dettaglio di sopra.

Non si potrà fare visita ad amici né fare feste e le visite ai congiunti saranno comunque possibili purché “venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”. Gli spostamenti per gli incontri con i congiunti sono comunque consentiti all’interno della propria regione.

Per andare in un’altra regione bisognerà autocertificare motivi di lavoro, di salute e di necessità.

Il nuovo decreto specifica, inoltre, che “è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” permettendo a quanti, studenti o lavoratori fuori sede, erano rimasti bloccati a seguito delle restrizioni da lock-down.

Altra questione controversa della nuova normativa anti Covid che probabilmente sarà oggetto di chiarimenti nell’annunciata circolare, è quella relativa agli spostamenti nelle seconde case.

Quanti possiedono una casa al mare, in campagna o montagna non potevano raggiungerla secondo il decreto valido fino al 3 maggio che espressamente diceva “Non si possono raggiungere le seconde case nell’ambito di questo dpcm. Bisogna rimanere nella casa di residenza”.

Tale dicitura non è contenuta nel nuovo provvedimento normativo e perciò si presume che nell’ambito della propria regione sarà possbile spostarsi in queste seconde abitazioni di proprietà.