Da luglio è possibile rinunciare al Reddito di Cittadinanza
primo piano - 14 Lug 2019

Nella comunicazione 2662 dell’11 luglio 2019, l’Istituto di previdenza spiega le modalità con le quali presentare istanza di rinuncia al contributo (ma anche alla pensione di cittadinanza), allegando il modulo da consegnare presso gli sportelli territoriali dell’INPS. Si tratta, nello specifico, del modulo SR183: redatto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con i tecnici dell’Istituto previdenziale. La richiesta va presentata in carta semplice, allegando copia fronte/retro del documento di identità.
Prima di presentare l’istanza, però, è bene rifletterci su. La rinuncia si fa a nome dell’intero nucleo familiare e comporta la disattivazione della Carta RdC/PdC, con decorrenza immediata dal momento della presentazione dell’istanza. Eventuali importi residui presenti all’interno della carta non saranno più utilizzabili. Inoltre, non si potranno presentare nuove richieste di concessione del sussidio per un periodo di 18 mesi (6 mesi nel caso in cui nel nucleo familiare ci sia un disabile). Rinunciare al reddito di Cittadinanza, infine, non darà alcun diritto a ottenere nuovamente il ReI.
Nella nota dell’Istituto di previdenza, inoltre, si specifica che eventuali domande di rinuncia presentate prima dell’11 luglio saranno ritenute valide e accettate solo se, al loro interno, sono presenti tutti i dati richiesti dal modulo SR183. Se così non dovesse essere, sarà necessario presentare nuovamente l’istanza.
Quella della rinuncia al Reddito di Cittadinanza non è di certo una novità. Già dopo le prime erogazioni del contributo dello scorso aprile, si parlava di centinaia di migliaia di richiedenti pronti a rinunciare, senza avere però modo di farlo. Il cosiddetto Decreto Dignità, con il quale veniva istituita la misura di sostegno al reddito, infatti, non prevedeva eventuali “vie d’uscita”. Insomma, nel caso in cui l’istanza di RdC fosse stata approvata ci si ritrovava all’interno di una sorta di “gabbia dorata” senza possibilità di uscirne.
Con il messaggio 2662 dell’11 luglio, invece, l’INPS dà risposta alle molte richieste arrivate nel frattempo. Anche se i dati sono stati ridimensionati dal Presidente INPS Tridico, è evidente che la rinuncia al Reddito di Cittadinanza è un’esigenza sentita da molti. La concessione del sussidio, infatti, prevede la sottoscrizione del Patto per il Lavoro presso il Centro per l’impiego e dare la disponibilità a svolgere “progetti socialmente utili” per non meno di 8 ore settimanali.