Diritto al pensionamento: una certezza è data dal decreto del ministero dell’Economia

Previdenza - 20 Nov 2019

Una certezza a proposito di diritto al pensionamento viene data dal decreto del ministero dell’Economia pubblicato in GU il 14 novembre in base all’indicazione dell’Istat : l’unione per andare in pensione di vecchiaia resta fissata a 67 anni (criterio valido da quest ‘anno) anche per il 2021 e il 2022, e ciò vale anche per l’assegno sociale .

In attesa di sapere cosa accadrà dopo la scadenza della Quota 100 , alla fine del 2021, chi guarda con apprensione alla possibilità di accedere alla pensione può contare almeno su un dato sicuro.

Non c’è variazione
Non ci saranno insomma adeguamenti nell’arco del periodo, vista la scarsa crescita della speranza di vita accertata a consuntivo dall’Istituto di statistica per il biennio 2017-2018. La variazione in merito è infatti risultata inferiore a un mese.
Va ricordato, ovviamente, che oltre all’età minima dei 67 anni bisognerà avere almeno 20 anni di contributi versati . Per quanto riguarda coloro che hanno lavorato solo dal 1 ° gennaio 1996 , per i quali la pensione viene calcolata da solo sulla base del sistema contributivo , l’assegno deve essere anche d’importo almeno pari a 1,5 volte quello sociale rivalutato in base al Pil .

Aumento di tre mesi nel biennio 2023-2024
Per il biennio 2023-2024 invece il requisito potrebbe subire un aumento di tre mesi, stando alle stime della Ragioneria generale dello Stato nel rapporto sulla spesa pensionistica pubblicata in settembre.

Il pensionamento anticipato
Per poter godere del pensionamento anticipato , in base a quanto previsto dal cosiddetto Decretone , fino al 31 dicembre del 2026, bisognerà aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 e 10 mesi se donne. Senza dimenticare di tener conto della finestra mobile , ovvero del posticipo di tre mesi della decorrenza del trattamento pensionistico nel settore privato e di sei mesi in quello pubblico.

Quota 100
Per quanto riguarda la famosa Quota 100 , partorita dall’ex governo giallo-verde, va tenuto presente che stando alla normativa attuale e salvo modifiche si potrà ancora fruire di tutto il 2021 sempre con i requisiti di almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi .

Fonte: Notizie.tiscali.it
Autore: I. Dessì