Legge 104: a chi spettano e a chi non spettano i permessi

Previdenza - 26 Ott 2018

Oltre al familiare, la legge 104 può essere richiesta e fruita anche direttamente dal portatore di handicap che ha in essere un rapporto di lavoro. Per poter richiedere i permessi è necessario essere lavoratori dipendenti (anche se con rapporto di lavoro part time) e assicurati per le prestazioni economiche di maternità presso l’INPS; rientrare in situazione di disabilità grave ai sensi dell’art. 3, co. 3 della L. n. 104/1992 riconosciuta dall’apposita Commissione Medica Integrata ASL/INPS e che il disabile grave non sia ricoverato a tempo pieno.

A CHI SPETTANO I PERMESSI
I permessi della legge 104 possono essere richiesti, sia per sé stessi in quanto disabili sia dai familiari chiamati ad assistere il disabile. Dunque possono essere richiesti al proprio datore di lavoro, pubblico o privato, da:
– disabili con contratto individuale di lavoro dipendente: sono inclusi anche i lavoratori in modalità part-time, sono invece esclusi i lavoratori autonomi e quelli parasubordinati, i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati in giornata, i lavoratori a domicilio e quelli addetti ai lavoro domestici e familiari;
– genitori lavoratori dipendenti: madre e/o padre biologici, adottivi o affidatari di figli disabili in situazione di gravità anche non conviventi;
– coniuge lavoratore dipendente;
– parenti o affini entro il II grado lavoratori dipendenti: figli, nonni, nipoti, fratelli, suoceri, generi, nuore, cognati del soggetto disabile con lui conviventi;
– parenti o affini entro il III grado lavoratori dipendenti: zii, nipoti, bisnonni, bisnipoti nel caso in cui genitori o coniuge siano ultrasessantacinquenni ovvero in caso di mancanza, decesso o patologie invalidanti degli altri soggetti sopra individuati.

A CHI NON SPETTANO I PERMESSI
Restano invece esclusi dalla possibilità di poter fruire dei permessi:
– i lavoratori a domicilio;
– gli addetti ai lavoro domestici e familiari;
– i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata, né per se stessi né in qualità di genitori o familiari;
– i lavoratori autonomi
– i lavoratori parasubordinati.