Legge di Bilancio 2023: novità previste per il cuneo fiscale
Normativa - 28 Nov 2022
Uno dei temi caldi di quest’ultimo scorcio del 2023 è, però, il cuneo fiscale, che è già stato avviato dal Governo Draghi attraverso la Legge di Bilancio dello scorso anno e con il Decreto Aiuti bis, con il quale – dallo scorso mese di luglio 2022 – è stato portato al 2% il valore dell’esonero contributivo, per quanti hanno una retribuzione mensile fino a 2.692 euro. Giorgia Meloni ha promesso che la riduzione del cuneo fiscale arriverà a 5%, ma si dovrà procedere per gradi.
Cos’è il cuneo fiscale
Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore che gli oneri a carico delle imprese. Per il 2023 si conferma il taglio attuale e si prevede un incremento per arrivare a una riduzione del 3% solo per i redditi fino a 20.000 euro.
Per i redditi tra 20mila a 35mila euro
Gli stipendi non cambieranno e lo sgravio contributivo del 2% introdotto dal governo Draghi viene confermato, senza novità in busta paga per questi lavoratori dipendenti.
Per chi guadagna fino a 20mila euro
Il taglio del cuneo fiscale sale dal 2% al 3% per il 2023 e, di conseguenza, gli stipendi per questi lavoratori saranno leggermente più alti con il nuovo anno.
Per chi riceve 1.000 euro lordi al mese
Chi guadagna 13mila annui, considerando anche la tredicesima, l’ulteriore taglio dei contributi dell’1% porta a versare non più 71,90 euro al mese ma 61,90. Il che vuol dire che gli stipendi aumenteranno di 10 euro al mese.
Per uno stipendio di 1.300 euro al mese
I contributi scendono da 93,47 a 80,47 euro al mese, per un aumento in busta paga di 13 euro. Su uno stipendio di 1.500 euro (quindi vicino alla soglia massima, con 19.500 euro annui) si passa da 107,85 euro di contributi a 92,85, per un aumento in busta paga di 15 euro mensili.