Pace fiscale: Meloni pronta al taglio delle cartelle esattoriale e allo stralcio dei debiti

primo piano - 5 Ott 2022

Una delle prime iniziative che la Meloni metterà in campo una volta a capo del Governo, sarà quella di tagliare le cartelle esattoriali. Tale scelta rientra nelle proposte elettorali del centrodestra relative alla tregua fiscale. Secondo quanto riferito da Il Fatto Quotidiano sarebbe imminente una rottamazione delle cartelle esattoriali. Il dossier è affidato a Maurizio Leo, responsabile economico di FdI e futuro viceministro all’Economia. Secondo indiscrezioni, la proposta prevede un condono delle cartelle esattoriali da 1.000 a 3.000/3.500 euro per le quali il contribuente verserà solo una somma tra il 10 e il 20% della cartella pendente, mentre la restante parte verrà condonata.

Cartelle con importi inferiori a 1.000 euro

In questo caso si sta ragionando su una possibile cancellazione con l’obiettivo di alleggerire il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate intasato da anni e contenere la nuova valanga di cartelle in arrivo. Secondo le stime di Federcontribuenti, sarebbero oltre 13 milioni tra fine 2022 e i primi mesi del 2023. Si tratterebbe di una misura una tantum che non servirebbe per finanziare misure economiche strutturali, ma che permetterebbe di produrre un gettito immediato con l’obiettivo di mettere insieme quante più risorse possibili per fare un futuro decreto corposo.

Il precedente del governo Draghi

Poche settimane dopo il suo insediamento, Mario Draghi inserì nel decreto Sostegni la cancellazione automatica delle cartelle dei debitori con redditi fino a 30.000 euro. Anche in quel caso si parlò di condono, ma non mancarono le tensioni e gli scontri con Partito Democratico e Leu che erano contrari alla misura decisa dal neo premier. Il meccanismo portò dunque lo Stato a rimetterci dei soldi, ben 666 milioni che avranno un impatto negativo per le Entrate dal 2021 al 2025 tra costi di annullamento, rimborsi spese e diritti di notifica a carico dell’Erario.