Nel Sud Italia, dopo la Xylella per l’ulivo, arriva il coleottero del fico
Mondo Uci - 29 Set 2024
Una nuova minaccia per l’agricoltura del Sud Italia: si tratta del Cryphalus dilutus, un minuscolo coleottero originario del Sud-Est asiatico che dalla scorsa estate sta provocando il disseccamento di alberi di fico. Un coleottero che non supera i tre millimetri sta mettendo a rischio gli alberi più vecchi.
L’insetto, come confermato dagli studi condotti dai ricercatori dell’Università di Bari e del Centro di ricerca, sperimentazione e formazione in agricoltura Basile Caramia di Locorotondo (Bari) e dagli ispettori dell’Osservatorio fitosanitario della Regione Puglia, provoca il disseccamento degli alberi di fico.
Il coleottero del fico
Il Cryphalus dilutus è stato individuato per la prima volta a Malta. Dopo 8 anni è stato scoperto in Sicilia e nel luglio del 2021 anche nel Salento, in provincia di Lecce, a Guagnano e Salice Salentino, e nei mesi successivi a Squinzano, Cavallino e Caprarica di Lecce. Una nuova tegola dopo la Xylella.
Il parassita scava dei profondi varchi all’interno degli alberi provocando deperimento e quindi disseccamento. Per il momento non esistono agrofarmaci efficaci. L’unica forma di protezione è la prevenzione: abb29attimento degli alberi irrecuperabili, potatura dei rami disseccati e distruzione delle piante secche. Le autorità fitosanitarie sono a lavoro per monitorare la situazione.
Cosa provoca alle piante
I sintomi più evidenti includono ingiallimento fogliare, disseccamento dei rami e morte della pianta. Sulla corteccia sono evidenti i fori di sfarfallamento dell’insetto e lo scortecciamento rivela la presenza di larve e adulti. Oltre ai danni diretti per l’attività trofica e di scavo delle gallerie, Cryphalus dilutus è vettore di funghi patogeni, come Fusarium e Ceratocystis (studi recenti suggeriscono una stretta correlazione tra lo scolitide e Ceratocystis ficicola, nuovo fungo segnalato in Italia e nuova minaccia per il fico), che contribuiscono ulteriormente al declino delle piante di fico.
Un importante serbatoio di inoculo dell’avversità è rappresentato dalle piante di fico abbandonate, spesso in stress idrico, sui quali l’insetto si riproduce indisturbato e dai quali gli adulti migrano alla ricerca di nuove piante da attaccare.