Pensioni: attesa per i decreti attuativi su Ape e Precoci

Previdenza - 6 Mar 2017

Ancora un incontro interlocutorio tra Governo e Sindacati sull’adozione delle misure sulle pensioni contenute nella Legge di Bilancio. L’appuntamento con i sindacati è previsto per il 13 marzo. Si attendono i decreti attuativi, che renderanno effettivi molti provvedimenti contenuti nella riforma previdenziale, specificandone, in alcuni casi, il contenuto. Sono diverse le novità che riguardano le pensioni per il 2017: tra queste, su tutte, quelle che riguardano i lavoratori precoci e la Quota 41, l’anticipo pensionistico previsto con l’Ape e le agevolazioni che interesseranno i lavori usuranti.

Il Governo ha aperto anche all’ipotesi di prevedere una franchigia nella determinazione dei sei anni di continuità in lavori gravosi in modo da non penalizzare in modo eccessivo le soprattutto le categorie degli edili che altrimenti sarebbero restati fuori dai benefici. Ancora da sciogliere il problema dei lavoratori dipendenti disoccupati per scadenza di un contratto a termine che, secondo il testo della legge di bilancio, resterebbero fuori dall’APE sociale e dalla quota 41. Sono tagliati fuori anche i lavoratori autonomi che hanno cessato l’attività lavorativa per crisi per i quali, peraltro, non c’è stato neanche l’accorgimento di prorogare l’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale.

Riforma pensioni
Tra le novità del 2017 introdotte con la riforma delle pensioni troviamo l’Ape, la forma di anticipo pensionistico studiato dal Governo Renzi. L’Ape, infatti, consentirà a tutti coloro che hanno compiuto 63 anni di età e che sono in possesso dei requisiti richiesti dalle legge di andare in pensione anticipata grazie a un prestito concesso da un istituto di credito, che verrà poi restituito dal pensionato con trattenute mensili sulla pensione di vecchiaia. Oltre alla versione classica dell’Ape, esiste anche la versione social, che consente a determinate categorie di lavoratori che si trovano in situazioni di difficoltà di poter andare in pensione anticipata a costo zero. L’Ape entrerà in vigore a partire da maggio 2017, ma sono attesi i decreti attuativi della misura che dovranno specificare e rendere noti i dettagli sull’entità degli interessi sul prestito bancario che si riceverà e sulle convenzioni che verranno stipulate, in particolar modo quella tra l’Inps e le assicurazioni che servirà a garantire gli istituti di credito in caso di premorienza del pensionato.

Riforma pensioni per lavoratori precoci e Quota 41
Un altro dei punti cardine della riforma delle pensioni è quello che riguarda i lavoratori precoci e la Quota 41. Con la Legge di Stabilità, infatti, è stata concessa la possibilità di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati senza penalizzazioni e indipendentemente dall’età anagrafica ai lavoratori precoci che si trovino in determinate situazioni di difficoltà ossia ai lavoratori disoccupati senza ammortizzatori sociali, ai lavoratori disabili o che assistono parenti con invalidità e ai lavoratori impiegati in mestieri gravosi. Ricordiamo che rientrano nella categoria dei precoci tutti coloro che hanno raggiunto almeno 12 mesi di contribuzione entro il compimento del diciannovesimo anno di età. Anche in questo caso c’è attesa per i decreti attuativi, che dovranno definire meglio le categorie di lavoratori rientranti nella Quota 41 risolvendo i dubbi interpretativi esistenti.

Riforma pensioni per lavori usuranti
La riforma delle pensioni ha previsto una serie di agevolazioni anche per coloro che svolgono lavori usuranti. I lavoratori appartenenti alla categoria, infatti, potranno andare in pensione secondo le regole vigenti prima dell’entrata in vigore della legge Fornero, con uno sconto di almeno 12 mesi (che diventano 18 se il lavoratore cumula contribuzione nelle gestioni autonome con quella versata nel Fpld). Inoltre a partire dal 1° gennaio 2019 sino al 31 dicembre 2027 io requisiti anagrafici richiesti non saranno più adeguati alla speranza di vita Istat ed è previsto anche un ampliamento della collocazione temporale: a partire dal 2017 non ci sarà più il vincolo di dimostrare di essere stati impiegati in attività usurante nell’anno di raggiungimento del requisito. Anche in questo caso si attendono i decreti attuativi che dovrebbero arrivare entro il 15 marzo.