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REDDITO DI CITTADINANZA COSA CAMBIA

Lavoro, Previdenza - 7 Mar 2022

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Stop al reddito di cittadinanza dopo due rifiuti, e non più tre, a un’offerta di lavoro. E’ la stretta prevista per l’rdc dalle misure della legge di bilancio in materia di riordino della disciplina. Si prevede, inoltre, che la domanda del reddito, resa dall’interessato all’Inps per sé e tutti i componenti maggiorenni del nucleo, “equivale a dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, ed è trasmessa dall’Inps all’Anpal, ai fini dell’inserimento nel sistema informativo unitario delle politiche del lavoro. La domanda di RdC che non contiene le dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro è improcedibile”.

I percettori del RdC si vedranno ridotto l’importo dell’assegno di 5 euro ogni mese al rifiuto della prima offerta congrua di lavoro, ma questo meccanismo di riduzione simile a quello che riguarda la Naspi varrebbe solo per i soggetti occupabili, l’importo non sarebbe toccato per minori, disabili e anziani. Tuttavia, già alla seconda offerta di lavoro congrua rifiutata scatta la sospensione del sussidio.

Ci sarà inoltre una revisione e un rafforzamento dei controlli preventivi, per evitare che al Reddito di Cittadinanza possano accedere i “furbetti”, per i quali sono state spese ingenti risorse in questi anni.

Autorizzazione di spesa

L’autorizzazione di spesa, è incrementata di 1.065,3 milioni di euro per l’anno 2022, 1.064,9 milioni di euro per l’anno 2023, 1.064,4 milioni di euro per l’anno 2024, 1.063,5 milioni di euro annui per l’anno 2025, 1.062,8 milioni di euro per l’anno 2026, 1.062,3 milioni di euro per l’anno 2027, 1.061,5 milioni di euro per l’anno 2028, 1.061,7 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Per accedere al RdC il nucleo familiare deve essere in possesso di:

un valore ISEE inferiore a 9.360 euro (in presenza di minorenni, si considera l’ISEE per prestazioni rivolte ai minorenni);

un valore del patrimonio immobiliare in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro;

un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato in base al numero dei componenti della famiglia (fino a 10.000 euro), alla presenza di più figli (1.000 euro in più per ogni figlio oltre il secondo) o di componenti con disabilità (5.000 euro in più per ogni componente con disabilità e euro 7.500 per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza).

un valore del reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza (pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare, incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, ovvero fino ad un massimo di 2,2 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite ai fini dell’ISEE). Tale soglia è aumentata a 7.560 euro ai fini dell’accesso alla Pensione di cittadinanza. Se il nucleo familiare risiede in un’abitazione in affitto, la soglia è elevata a 9.360 euro.

Esclusi da RdC

Nessun componente del nucleo familiare deve inoltre possedere:

autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta, o autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni antecedenti (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);

navi e imbarcazioni da diporto (art. 3, co.1 del D.Lgs. n. 171/2005).

Infine, il richiedente non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché esser stato condannato in via definitiva, nei dieci anni precedenti la richiesta, per i delitti previsti dagli articoli 270-bis, 280, 289-bis, 416-bis, 416-ter, 422 e 640-bis del codice penale, per i delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dal predetto articolo 416-bis ovvero al fine di agevolare l’attività delle associazioni previste dallo stesso articolo.

In questo caso sarà predisposto un elenco di percettori da inviare preventivamente al Ministero della Giustizia per verificare la presenza di condannati in via definitiva.

 

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